Approfondimenti sulla gonartrosi

La gonartrosi è l’artrosi che colpisce l’articolazione del ginocchio. Si tratta di una malattia degenerativa caratterizzata da progressiva usura della cartilagine articolare.

Il ginocchio è formato dall’unione di tre superfici cartilaginee che rivestono l’estremità distale del femore, l’estremità prossimale della tibia, e la rotula. Proprio grazie alla presenza della cartilagine questi capi ossei possono scivolare l’uno sull’altro permettendo così al ginocchio un normale movimento articolare. Una volta danneggiata o usurata, la cartilagine non è in grado di riparare o di rigenerarsi e così il processo artrosico progredisce fino a determinare deformità dell’articolazione e perdita del movimento articolare con difficoltà della deambulazione.

Il sintomo principale riferito dai pazienti affetti da artrosi di ginocchio è il dolore alla deambulazione e nel salire e/o scendere le scale: il paziente cerca di solito di non caricare l’arto colpito e quindi spesso è presente una zoppia di fuga. Successivamente il dolore compare anche a riposo ed è tale da modificare le abitudini di vita.

Altro sintomo è il versamento articolare che causa tumefazione del ginocchio per aumento del liquido sinoviale.

La rigidità articolare è un altro sintomo tipico dell’artrosi. Inizialmente è solo mattutina e il paziente riferisce il bisogno di dover “riscaldare” l’articolazione prima di camminare normalmente dopo il risveglio o una pausa di riposo.

Con il progredire della malattia si arriva alla perdita totale della cartilagine e l’osso subcondrale, ovvero l’osso presente al di sotto della cartilagine, si addensa producendo dei veri e propri spuntoni ossei chiamati osteofiti. Questi peggiorano la rigidità fino alla completa perdita del movimento articolare.

Per eseguire la diagnosi basta la semplice radiografia delle ginocchia sotto carico, cioè eseguite con il paziente in piedi, nelle proiezioni antero-posteriore, latero-laterale, ed una proiezione assiale della rotula.

Nelle prime fasi della malattia può essere utile un trattamento conservativo.
La terapia anti-infiammatoria, il cambiamento delle abitudini di vita, la fisioterapia e le infiltrazioni con corticosteroidi e acido ialuronico possono aiutare il paziente nella fase acuta, ma determinano spesso solo una temporanea remissione della sintomatologia.

Nelle fasi iniziali della malattia il calo poderale può dare beneficio al paziente obeso soprattutto se associato a moderato e costante esercizio fisico per rinforzare la muscolatura e conservare la mobilità articolare.

La viscosupplementazione consiste nell’infiltrazione all’interno dell’articolazione di acido ialuronico, un componente del liquido sinoviale.

La terapia chirurgica è indicata nei casi di grave deformità del ginocchio e di deficit della deambulazione oppure quando il trattamento conservativo fallisce. La chirurgia risolve definitivamente il problema e permette di trattare il ginocchio in base alla gravità dell’artrosi e all’età del paziente. Se l’artrosi ha distrutto completamente la superficie articolare, la sostituzione della stessa con una protesi metallica è la migliore soluzione.

Grave forma di artrosi tricompartimentale al ginocchio

Nei casi in cui l’artrosi coinvolge tutti i compartimenti del ginocchio è necessario sostituire tutta l’articolazione con una protesi totale. La protesi totale è formata da componenti di metallo che sostituiscono i condili femorali ed il piatto tibiale, tra la componente femorale e quella tibiale viene interposto uno spessore di polietilene, un materiale plastico molto resistente, che permette la perfetta scorrevolezza delle superfici metalliche. Quando necessario è possibile sostituire anche la superficie della rotula con un bottone di polietilene.

Obiettivo della sostituzione protesica consiste nell’eliminare la sintomatologia dolorosa e far recuperare al paziente la normale funzionalità dell’articolazione, questo si riflette di conseguenza in un netto miglioramento della qualità della vita. Dopo l’intervento chirurgico il paziente dovrà eseguire una attenta fase di riabilitazione con protocolli personalizzati per poter ottenere un risultato ottimale.

Il sintomo principale riferito dai pazienti affetti da artrosi di ginocchio è il dolore alla deambulazione e nel salire e/o scendere le scale: il paziente cerca di solito di non caricare l’arto colpito e quindi spesso è presente una zoppia di fuga. Successivamente il dolore compare anche a riposo ed è tale da modificare le abitudini di vita.

Altro sintomo è il versamento articolare che causa tumefazione del ginocchio per aumento del liquido sinoviale.

La rigidità articolare è un altro sintomo tipico dell’artrosi. Inizialmente è solo mattutina e il paziente riferisce il bisogno di dover “riscaldare” l’articolazione prima di camminare normalmente dopo il risveglio o una pausa di riposo.

Con il progredire della malattia si arriva alla perdita totale della cartilagine e l’osso subcondrale, ovvero l’osso presente al di sotto della cartilagine, si addensa producendo dei veri e propri spuntoni ossei chiamati osteofiti. Questi peggiorano la rigidità fino alla completa perdita del movimento articolare.

Per eseguire la diagnosi basta la semplice radiografia delle ginocchia sotto carico, cioè eseguite con il paziente in piedi, nelle proiezioni antero-posteriore, latero-laterale, ed una proiezione assiale della rotula.

Nelle prime fasi della malattia può essere utile un trattamento conservativo.
La terapia anti-infiammatoria, il cambiamento delle abitudini di vita, la fisioterapia e le infiltrazioni con corticosteroidi e acido ialuronico possono aiutare il paziente nella fase acuta, ma determinano spesso solo una temporanea remissione della sintomatologia.

Nelle fasi iniziali della malattia il calo poderale può dare beneficio al paziente obeso soprattutto se associato a moderato e costante esercizio fisico per rinforzare la muscolatura e conservare la mobilità articolare.

La viscosupplementazione consiste nell’infiltrazione all’interno dell’articolazione di acido ialuronico, un componente del liquido sinoviale.

La terapia chirurgica è indicata nei casi di grave deformità del ginocchio e di deficit della deambulazione oppure quando il trattamento conservativo fallisce. La chirurgia risolve definitivamente il problema e permette di trattare il ginocchio in base alla gravità dell’artrosi e all’età del paziente. Se l’artrosi ha distrutto completamente la superficie articolare, la sostituzione della stessa con una protesi metallica è la migliore soluzione.

Nei casi in cui l’artrosi coinvolge tutti i compartimenti del ginocchio è necessario sostituire tutta l’articolazione con una protesi totale. La protesi totale è formata da componenti di metallo che sostituiscono i condili femorali ed il piatto tibiale, tra la componente femorale e quella tibiale viene interposto uno spessore di polietilene, un materiale plastico molto resistente, che permette la perfetta scorrevolezza delle superfici metalliche. Quando necessario è possibile sostituire anche la superficie della rotula con un bottone di polietilene.

Obiettivo della sostituzione protesica consiste nell’eliminare la sintomatologia dolorosa e far recuperare al paziente la normale funzionalità dell’articolazione, questo si riflette di conseguenza in un netto miglioramento della qualità della vita. Dopo l’intervento chirurgico il paziente dovrà eseguire una attenta fase di riabilitazione con protocolli personalizzati per poter ottenere un risultato ottimale.