Approfondimento sulla epicondilite a cura del Dott. Piscitelli

L’epicondilite è un processo infiammatorio-degenerativo dei tendini che si inseriscono nel gomito, in dettaglio sull’epicondilo laterale. Tipica dei giocartori di tennis, non va intesa come una patologia che riguarda solo un piccolo gruppo di sportivi, ma riguarda anche chi sta molto tempo con gli arti superiori fermi nella stessa posizione per altri motivi, come un dattilografo, un pianista o uno scrittore che usi la tastiera. In genere i medici consigliano di cercare di prevenirla, riscaldando sempre bene le articolazioni prima di dedicarsi a degli sforzi intensi, come il culturismo, il power lifting, altri tipi di sport o lavori di natura manuale. Si tratta di un disturbo di carattere invalidante, che, qualora non affrontato con la giusta terapia, può cronicizzare.

Le cause di questa tendinite possono essere o i microtraumatismi in conseguenza di movimenti ripetitivi sportivi o lavorativi o traumi diretti con successiva infiammazione dell’inserzione tendinea di questi muscoli al gomito. L’epicondilite insorge pertanto in soggetti sportivi ed è tipica di giocatori di tennis (da qui il nome di gomito del tennista). Clinicamente si manifesta con dolore ad insorgenza subdola, con dolenzia durante l’uso combinato di mano, polso e gomito. Il dolore può aumentare la sera, dopo la giornata lavorativa. Solitamente la sintomatologia diventa più intensa per entità e durata, con maggior impaccio funzionale e riduzione progressiva dell’attività lavorativa fino ad una vera e propria impotenza funzionale antalgica.

La diagnosi è squisitamente clinica confermata da una ecografia tendinea, consente di identificare le aree di degenerazione endotendinea e l’iperemia dei tessuti Nelle forme acute (dolore in atto) la terapia mira a eliminare l’infiammazione ed il dolore mediante l’interruzione momentanea della attività sportiva e lavorativa, associando l’uso di FANS (antinfiammatori non steroidei), con una eventuale immobilizzazione del gomito per 20 giorni, associando 2-3 infiltrazioni steroidee a livello tendineo. È possibile effettuare un trattamento dell’epicondilite mediante terapia infiltrativa sotto guida ecografica utilizzando semplicemente un ago e farmaci quali il cortisone o FANS.

Alcuni autori, tra cui anche alcuni Consultant presso la Reading Shoulder and Elbow Unit, consigliano di effettuare la PROLOTERAPIA in caso di epicondilite cronica.

Proloterapia che prevede 4 iniezioni di soluzione glucosata al 33%, ognuna a distanza di 7-10 giorni, ecoguidate e con anestetico locale. Questa metodica è stata introdotta da me presso l’ospedale di Perugia, dove con alcuni colleghi radiologi abbiamo iniziato a trattare forme croniche e intrattabili di epicondilite. Nei prossimi mesi è prevista l’uscita di un nostro articolo inerente questa metodica.

Nelle forme ribelli alla terapia conservativa, è indicato, anche se non tutti i chirurghi lo adottano, l’intervento chirurgico rappresentato o da una bonifica della regione tendinea, o da una disinserzione dei tendini alla giunzione osteotendinea, o da una cruentazione dell’epicondilo. L’utilizzo di uno specifico bracciale massaggiante con inserti in silicone favorisce sicuramente i tempi di recupero.