Ricostruzione legamento patello femorale mediale (MPFL) nelle instabilità recidivanti di rotula

Il legamento patello femorale mediale è uno stabilizzatore statico della rotula, che permette di mantenere ben centrata la rotula durante i movimenti di flesso estensione del ginocchio. Esso parte dalla rotula, ed a ventaglio, arriva a inserirsi sulla faccia mediale del femore.

Insieme, rotula e femore costituiscono l’articolazione patello-femorale.

La lussazione recidivante o instabilità della rotula è una patologia invalidante che comporta la fuoriuscita dalla sua normale sede della rotula provocando molto dolore e limitazione funzionale grave; in genere colpisce pazienti di giovane età e può essere dovuta ad una serie di fattori predisponenti, come strabismo rotuleo (ginocchio guarda verso l’interno e la rotula verso l’esterno), ginocchio valgo, assenza congenita del legamento, grossi traumi etc.

I sintomi più comuni sono: la rotula scivola di lato, il ginocchio si blocca durante il movimento; dolore nella parte anteriore del ginocchio che aumenta con l’attività; dolore quando si è seduti; rigidità, gonfiore, con sviluppo di artrosi precoce.

La diagnosi viene eseguita con un accurato esame obiettivo e indagini strumentali (RX e TAC) Estremamente importante è valutare il rapporto del T-A G-T sui tagli TAC, poiché in base a questi si deciderà il tipo di intervento, se una ricostruzione del MPFL isolata o se associata a una trasposizione della tuberosità tibiale anteriore.

Che cosa è la ricostruzione del MPFL?

 L‘intervento di ricostruzione del MPFL consiste nello stabilizzare la rotula mediante l’uso del tendine del Semitendinoso, prelevato dalla zampa d’oca. Questa procedura è relativamente recente, introdotta alla fine degli anni 90 in Giappone e poi perfezionata in vari centri d’eccellenza, tra cui anche il mio ex professore Giuliano Cerulli.

Con anestesia regionale, si incide nella regione della zampa d’ oca e si preleva il tendine Semitendinoso con apposito strumentario (identica procedura che si effettua nella ricostruzione del LCA); di seguito il tendine viene pulito e imbastito, pronto per essere impiantato.

La seconda fase prevede anche di eseguire un’artroscopia diagnostica e terapeutica, in modo da controllare il tracking rotuleo (come scorre la rotula nel femore), rimuovere eventuali corpi liberi articolari che frequentemente ci sono, e eseguire un release artroscopico del legamento alare esterno, controparte esterna del MPFL che tende a tirare verso l’esterno la rotula.

Cosi alla fine dell’intervento avremo: allentato le tensioni che spingono verso l’esterno la rotula, e ricreato un tirante mediale che la bilancia centralmente.

Completata la procedura artroscopica, si esegue una mini incisione lungo il bordo mediale della rotula e si impiantano due ancorette su cui si fissano gli estremi del tendine, mentre la restante parte viene fissata con una vite ad interferenza lungo il bordo mediale del femore.

Post operatorio

Questo tipo di chirurgia non è semplice perché il neo legamento non deve essere né troppo teso (altrimenti dolori anteriori di ginocchio e rigidità), né troppo lento (altrimenti non stabilizza medialmente la rotula), quindi deve essere fissato nel PUNTO ISOMETRICO DEL FEMORE.

L’intera procedura richiede circa 1 ora, il paziente viene dimesso il giorno successivo, deambulazione con ausilio di due bastoni canadesi per 30 giorni per evitare di sovraccaricare il ginocchio, e fin dal primo giorno post operatorio inizia la riabilitazione adeguata.

Personalmente consiglio sempre al paziente l’utilizzo del mobilizzatore passivo del ginocchio, macchinario estremamente utile nelle prime fasi per evitare rigidità. Primi 15 giorni il paziente piega ma non oltre i 60-90° poi inizia anche la idrokinesiterapia e la fisioterapia attiva, e dopo il 1° mese può piegare oltre i 90 gradi.

Recupero totale a 3-5 mesi

Ottima tecnica con poche complicanze e ottimi risultati.